Il Giorno del Ricordo: l’Italia si ferma per commemorare gli italiani trucidati nelle foibe durante la Seconda Guerra Mondiale e nel secondo Dopoguerra.
Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle Foibe. Italiani massacrati solo perché stranieri in una terra che fu loro.
Il giorno del ricordo
Il Giorno del Ricordo fu istituito nel 2004 dopo un iter parlamentare in discesa. Di fatto tutte le forze politiche si schierarono a favore della proposta di ricordare gli italiani vittime delle foibe. Un vero e proprio massacro scatenato da motivi razziali e politici. Una delle pagine nere della storia dell’uomo.
Lo scopo delle celebrazioni è quello di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale“.
Foibe, storia e significato
Per capire appieno il significato della ricorrenza è necessario soffermarci anche brevemente sulla storia e sul significato delle foibe.
Dal punto di vista del significato letterale del termine, le foibe sono inghiottitoi carsici, profonde spaccature nel terreno. Baratri che per molti italiani divennero tombe.
Nel corso della Seconda Mondiale e ancora nel secondo Dopoguerra, militari e civili militari e civili, molti dei quali italiani della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, trovarono la morte. Perseguitati e ammazzati. Uccisi nelle foibe. I prigionieri erano solitamente condotti sull’orlo del baratro in coppia, uno legato all’altro. A un prigioniero veniva sparato un colpo di pistola alla testa. L’altro cadeva nel vuoto con lui. Nella migliore delle ipotesi moriva per le ferite riportate nella caduta. Nella peggiore delle ipotesi moriva di stenti.
Di fronte al massacro delle foibe molti italiani di quelle zone a decisero di fuggire. Abbandonarono quei territori che intanto erano stati occupati dall’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del maresciallo Josip Broz Tito e successivamente annessi dalla Jugoslavia. Di fatto da un giorno all’altro si ritrovarono a non essere più nella propria patria. Erano stranieri e furono trucidati perché italiani.
Giorno del Ricordo 2022, il messaggio di Mattarella
Il Presidente della Repubblica Mattarella, in occasione delle celebrazioni del 2022, ha sottolineato l’importanza della memoria (di seguito il messaggio integrale).
“Il Giorno del Ricordo richiama la Repubblica al raccoglimento e alla solidarietà con i familiari e i discendenti di quanti vennero uccisi con crudeltà e gettati nelle foibe, degli italiani strappati alle loro case e costretti all’esodo, di tutti coloro che al confine orientale dovettero pagare i costi umani più alti agli orrori della Seconda guerra mondiale e al suo prolungamento nella persecuzione, nel nazionalismo violento, nel totalitarismo oppressivo.
È un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e degli altri italiani che avevano radici in quelle terre, così ricche di cultura e storia e così macchiate di sangue innocente. I sopravvissuti e gli esuli, insieme alle loro famiglie, hanno tardato a veder riconosciuta la verità delle loro sofferenze. Una ferita che si è aggiunta alle altre“, si legge nel messaggio del Presidente della Repubblica.